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L’incredibile vicenda degli addetti alle pulizie della Guardia di Finanza di Roma senza stipendio

08/04/2017

Possibile che si possa lavorare per conto della Guardia di Finanza non rispettando sistematicamente precisi obblighi normativi? Ebbene sì.

E’ questa la demoralizzante realtà che emerge dalla vicenda degli addetti alle pulizie dei locali della Guardia di Finanza di Roma dipendenti della ditta I.C.C.S. srl di Firenze.

La società fiorentina assume l’appalto del servizio di pulizia dei locali del Reparto Tecnico Amministrativo Lazio della GDF dal 01/09/2016 e fin dal primo stipendio iniziano i problemi; il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore imprese di Pulizia e Multiservizi dispone che le retribuzioni dei lavoratori debbano essere corrisposte entro la fine del mese; lo stesso CCNL prevede un periodo di “tolleranza” di 15 giorni, in quanto dal sedicesimo giorno di ritardo decorre un interesse moratorio del 2%.

Ebbene fin dal primo stipendio la I.C.C.S. srl non ha mai rispettato i termini di pagamento previsti dal CCNL, corrispondendo sistematicamente la retribuzione ben oltre anche il termine di tolleranza, con ritardi anche di oltre 30 (!) giorni; ad oggi, 07 aprile, i lavoratori non hanno ancora ricevuto la retribuzione del mese di febbraio!

Addetti al servizio sono per lo più lavoratrici part time, con retribuzioni medie di 400/500 euro mensili, che subiscono pesanti disagi a causa dei sistematici ritardi e dell’assoluta incertezza su quando avranno la disponibilità dei soldi dello stipendio; ovviamente i disagi maggiori li patisce chi deve fronteggiare scadenze periodiche di pagamento – rate, mutui, affitti, ecc. – costretto a sua volta a ritardare i pagamenti, a dover giustificare scoperti bancari, pagare interessi di mora e doversi barcamenare per fronteggiare le ordinarie spese quotidiane.

Il sistematico inadempimento di quella che è la principale obbligazione di un datore di lavoro – il puntuale pagamento della retribuzione a fronte della prestazione lavorativa – è peraltro praticato con grande nonchalance dalla ditta, che non si è mai premurata di preavvisare il personale dei ritardi, non ha mai fornito riscontri concreti alle sistematiche sollecitazioni inviate dal nostro Sindacato, ha disertato una riunione indetta presso l’Ispettorato del Lavoro di Roma su richiesta della Fesica, dimostrando un’intollerabile arroganza.

A ciò si aggiunga che la ditta solo nel mese di gennaio ha consegnato ai lavoratori i dispositivi di protezione individuali previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.

A rendere ancora più assurda questa vicenda, c’è il fatto che tutto questo avviene in casa di un’istituzione meritoria che opera per far rispettare le regole; purtroppo dobbiamo constatare come, nonostante i sistematici solleciti inviati dalla Fesica, che ha sempre segnalato alla Guardia di Finanza i ritardi nel pagamento degli stipendi ed ha ripetutamente chiesto un incontro, ad oggi nessun riscontro è stato fornito.

Tutti siamo consapevoli delle difficoltà che devono affrontare le imprese soprattutto negli ultimi anni, e il nostro Sindacato non ha mai agito e ragionato sulla base di preconcette logiche di scontro e contrapposizione a priori con le controparti datoriali; in molti casi, a fronte di aziende che ci hanno spiegato e documentato oggettive difficoltà, si sono individuati percorsi condivisi che consentissero quanto meno di limitare i disagi dei lavoratori; ma in questo caso siamo di fronte ad un’azienda che fa del pagamento ritardato delle retribuzioni il suo abituale modus operandi – non può concludersi diversamente dopo 7 mesi consecutivi! -; peraltro a fronte del fatto che per quanto ci risulta, il committente Guardia di Finanza paga regolarmente e puntualmente i corrispettivi previsti dal contratto di appalto.

Insomma siamo all’arroganza più assoluta, al “faccio come mi pare” nel più totale disprezzo per la dignità di chi tutti i giorni si sporca le mani, garantendo puntualmente la propria prestazione lavorativa e rispettando quindi i propri obblighi contrattuali, consentendo di incassare i soldi previsti dal capitolato d’appalto ad un’azienda che invece i propri obblighi non li rispetta.

Quello che auspichiamo è un forte intervento del committente Guardia di Finanza, anche in considerazione del fatto che il capitolato di appalto prevede controlli in merito al rispetto da parte dell’azienda delle norme legislative e contrattuali in materia di lavoro; siamo sicuri che le nostre continue segnalazioni non siano cadute completamente nel vuoto, dopo 7 mesi di sistematici inadempimenti riteniamo però sia giunto il momento di provvedimenti concreti.

La Fesica sta intanto valutando l’avvio delle vertenze individuali del personale e l’adozione di ulteriori azioni di protesta sul luogo di lavoro, non escluso lo sciopero del personale.

07/04/2017